lunedì 3 settembre 2012

La corsa - The race


Via, si parte!

Il passo è misurato, la corsa è lunga.
Cerco un equilibrio fra la cadenza dei passi, il ritmo del respiro e il battito del cuore.
La falcata è regolare, le gambe alternano la spinta.
La strada è larga e liscia, la corsa va...

Con i pugni stretti sembro combattere contro l'aria.
Ora avverto un po' di affanno; reagisco.
L'asfalto cede il posto al sentiero sterrato.
Il contatto col terreno si fa più morbido.

Continuo a forzare, la fatica aumenta.
Cambio il rapporto fra passi, respiro e cuore.
Sento una punta di dolore alla milza.
Stringo i denti e cerco di pensare ad altro.

C'è un altro corridore là davanti.
Allungo il passo e cerco di raggiungerlo.
La nostra distanza diminuisce, sto accelerando o è lui che rallenta?
Lo raggiungo, un altro sforzo e gli sono accanto.

Scambiamo un'occhiata veloce, possiamo essere coetanei.
Il nostro passo coincide, ma io forzo ancora e lo supero.
Ora lui mi segue, gli tiro la volata.
Come due compagni di squadra corriamo ravvicinati.

L'aria mi fa lacrimare gli occhi, la campagna mi appare sfocata.
La bocca è spalancata, mi serve altro ossigeno.
Il mio nuovo amico mi vede in difficoltà, accelera e mi sorpassa: ora tira lui.
Le sue spalle sono magre; anche le mie del resto.

C'è una salita, la fatica aumenta ancora.
Accorciamo il passo, lui adesso non ce la fa.
Passo davanti, ha il fiato rotto temo che stia per fermarsi.
Rallento e mi faccio raggiungere, mantengo il suo passo.

Una goccia! Il cielo diceva pioggia già dal primo mattino...
Le gocce si fanno fitte, i capelli e i vestiti si bagnano.
I piedi ora sbattono su un terreno viscido e fangoso.
Noi continuiamo a correre nonostante tutto.

Poi un ponte e lì, di lato, un tavolo con bicchieri di acqua e limone.
Cambio traiettoria, mi avvicino e ne agguanto uno.
Mi volto e osservo il mio amico fare altrettanto.
Beviamo correndo... ci scappa da ridere.

La strada gira intorno a un albero e prosegue in discesa.
Ora bisogna fare passi cauti o si rischia di scivolare.
E' un buon momento per riprendere fiato.
Il mio amico sembra avere recuperato.

La discesa è lunga e stancante; ho sempre preferito le salite.
La pioggia, intanto, sembra darci tregua.
Le nuvole grigie scorrono veloci, il cielo cambia continuamente.
Allunghiamo di nuovo il passo.

Ora corriamo sul limitare di un grande prato verde e pianeggiante.
Ormai convivo bene con la fatica e vado avanti.
La sofferenza è costante ma controllabile.
Anche il mio amico sembra reggere bene.

Passato un piccolo dosso cambiamo direzione.
Qui c'è un gran vento, bisogna contrastarlo per proseguire.
Istintivamente abbasso la testa per riparare gli occhi.
Le gambe intensificano le spinte ad ogni passo.

Il respiro si rifà affannoso.
E' difficile perfino correre su una linea retta.
Lo scambio di gregario fra me e il mio amico continua.
Chi sta dietro è al riparo dalle raffiche.

Dopo un'ultima curva finalmente torniamo sull'asfalto.
Le strade urbane ci proteggono, il vento è meno teso.
Ci sono persone sui lati che ci salutano.
Una nuova forza raggiunge i nostri muscoli provati.

Il cielo cambia ancora, le nuvole lasciano filtrare un raggio di sole.
Le strade bagnate creano riflessi accecanti.
I nostri passi attraversano le pozzanghere e i marciapiedi.
Ora un grande rettilineo, là in fondo: la folla.

Ci guardiamo felici io e il mio amico.
La sofferenza è finita finalmente.
Acceleriamo ancora e mi prende un blocco allo stomaco.
Trattengo il dolore e spingo ancora.

Stiamo letteralmente volando verso il traguardo.
La gente intorno grida ma io sento solo il cuore battermi nella testa.
Siamo spalla a spalla, l'intenzione è di arrivare insieme.
E al rallentatore tagliamo insieme il nastro di quella corsa così sofferta.

Con le braccia dritte e le mani sulle ginocchia respiriamo affannosamente.
Tutta la fatica dentro sembra voler uscire passando dai polmoni.
Uno sguardo di intesa e un sorriso: ce l'abbiamo fatta.
Mi avvicino e gli dò una pacca sulla spalla, lui fa altrettanto.

- Io Alfonso, tu?
- Alberto
- Ho la leucemia e tu?
- Anch'io
- Farò il trapianto di midollo, mio fratello è compatibile
- Anch'io tre mesi dopo il tuo, anche mio fratello è compatibile
- Beh, Alberto, allora faremo questa corsa insieme, ti va?
- Sì, parti tu. Io ti sto dietro!

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