venerdì 17 maggio 2013

Due anni fa - Two years ago


A distanza di due anni da quel giorno ogni dettaglio è ancora ben scolpito nei miei ricordi...

La porta si apre e appare Matteo. Riconosco i suoi occhi chiari nonostante il resto del viso sia nascosto dalla mascherina verde.
Nella stanza dell'Unità Trapianti di Midollo c'è silenzio e Matteo, per stemperare la tensione, scherza: "Guarda un po' che cosa ho qui per te!"
Con le due mani regge una grossa sacca di sangue, gonfia e tesa. Io mi sollevo sul letto dell'ospedale. Piego il cuscino dopo averlo sbattuto: è pieno dei capelli che ho perso per la chemioterapia. I miei movimenti sono incerti: sono molto magro e debole, ma so cosa sta per accadere e il pensiero mi dà un po' di energia.

So come ci si sente da paziente leucemico, ma sarei curioso di conoscere lo stato d'animo di un infermiere che si accinge a trasfondere un nuovo midollo, con tutto il carico simbolico contenuto in quel gesto…

Matteo si avvicina all'asta per le infusioni, crea un po' di spazio in mezzo alle sacche appese e vi aggiunge questo nuovo fardello rosso scuro. In quella sacca c'è mio fratello...

Seguono le domande di rito per assicurarsi che si tratti del sangue giusto, qualche secondo ancora per l'innesto del condotto e il momento giunge.
"Sto per avviare la trasfusione. Sono le ore 17.00 di martedì 17 maggio 2011… In bocca al lupo!"
La trasfusione ha inizio e procede lenta e costante... Attraverso la finestra filtra la luce arancio del sole che tramonta…

Il giorno muore, giunge la notte: passaggio inevitabile per una nuova alba.



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