martedì 11 febbraio 2014

Un giro - A round


Bella stanza, forse un po’ piccola.
Sistemo le mie cose, non sono tante.
Avvicino il tavolino, regolo la luce.

Chiamo gli amici, mi salutano.
Ecco la cena, beh insomma…
Accendo la tv, c’è poco da vedere.

È sera, fuori è buio.
Passano a trovarmi… bello.
Sono stanco, dormo.

È già mattino… prelievi, visite.
Ecco la sacca… la chemio.
Sto bene, per ora.

Penso ad altro, ma a cosa?
L'infusione scende... e io pure.
C’è un capello sul cuscino.

Chiudo gli occhi, dormo.
Li riapro, non dormivo.
È finita la chemio.

Cena, ecco il vassoio.
Non ho fame, magari dopo.
Sento un nodo allo stomaco.

Guardo fuori è già buio.
C’è silenzio, il cuore batte.
Il motore rallenta...

Sono magro e senza capelli.
Ho la pelle grigia.
Fatico a muovermi.

Immobile.
Muto.
Sto.

Io...

...

Alba.
Luce.
Occhi.

Muovo un dito.
Chiudo il pugno.
Mi giro sul fianco.

Fuori è giorno, c’è il sole.
Scosto le lenzuola, lentamente.
Stendo gambe e braccia, sono sveglio.

Non ho fame, ma dovrei...
Provo un biscotto... poi lascio.
Il battito accelera, lo sento.

Faccio leva a mi alzo seduto.
Mi reggo con le braccia.
La testa mi pesa.

Osservo le mie gambe sottili.
Io sono ancora qui.
Lotto e non mollo.

Non immaginavo tanta forza, lo ammetto..
Ricordo bene il mio stato.
Ma ora è passato.

Tornano a trovarmi… bello.
La cena? Non ancora...
Accendo la tv… spengo.

È notte, dormo.
Cado, anzi precipito… era un sogno.
Di nuovo sveglio… è l’alba.

Oggi ce la faccio: mi alzo.
Mi trascino allo specchio.
Mi riconosco appena.

Passano col tè, forse lo reggo. Provo...
Recupero il telefono, saluto gli amici.
Rieccomi mondo: sono ancora qui.

Il pranzo, oggi sì.
Alzo il letto, adesso sto seduto.
Faccio un respiro profondo.

Non è finita, no.
Ma un passo l’ho fatto.
Ora, un altro!



2 commenti:

  1. Carissimo, mi piace pensare che questo post, sempre lucido e reale, sia solo un modo per restare presente alle sensazioni di allora. In realtà, ora c'è tanto da fare nella tua "nuova" vita! Ecco, è consapevolezza di un percorso infinitamente doloroso, è prendersi cura di noi in quel momento, anche ora che ne siamo fuori.
    Grazie, sempre, per questo ricordo. Penso al testo di una canzone in inglese, e credo che questa potrebbe essere l'ispirazione. Ciao!

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  2. Carissima, sì è il ricordo sempre ben presente, anche se stringato, di un ciclo di chemioterapia. Metafora di uno dei passaggi stretti cui la vita talvolta ci costringe. E al tempo stesso è un omaggio, l'11 febbraio giornata del malato, a tutti coloro che si trovano in mezzo a un percorso spesso lungo e difficoltoso. La morale è che dopo la notte c'è l'alba, dopo il buio la luce. Chi ci crede aiuta se stesso a rialzarsi dopo una caduta.

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